I FFr e le SSr di Macerata si raccontano:
Nell’immediato e facendo specifico riferimento ai nostri giorni, nel solco e nell’alveo di tale significativa tradizione a rinverdire i fasti di un rilevante passato, Sorelle e Fratelli Liberi Muratori presso 'Lu Spaccittu' – locanda/trattoria di Macerata – elaborarono l’idea e di fatto collocarono la prima pietra dell’erigendo Ordine Massonico Tradizionale: era il febbraio 2017. Nella suddetta locanda infatti, alla presenza di molti Massoni provenienti da più parti d’Italia, si tenne la prima fondante uscita pubblica dell’OMT, che sarebbe diventato OMTI di lì a poco, e per la prima volta fu esibita la Bandiera-Labaro della nostra Comunione. Sempre presso 'Lu Spaccittu', nel mese di marzo dello stesso anno, diciotto massoni di Macerata elaborarono, concretizzarono e costituirono l’attuale Loggia che non poteva, per un senso di necessitata obbligatorietà, che essere dedicata al Libero Pensiero di cui le Sorelle e i Fratelli sono indefessi propugnatori e sostenitori [...]
Giovanni Battista Arnone analizza per noi le differenze fra Etica e Morale:
Queste due facoltà dell’intelletto e del comportamento umano vengono spesso accomunate: la stessa Grande Enciclopedia Treccani alla voce
morale rinvia alla voce etica. La comprensione di questi significati non può essere così semplicistica.
In realtà una distinzione tra morale ed etica c’è e, secondo me, è necessaria. Il fine che esse perseguono è uno solo: il Bene. La Morale implica l’esistenza e il comportamento dell’uomo. Bisogna
adottare comportamenti appropriati e giusti nella vita affinché si arrivi al Bene. La Morale è pratica, riguarda la prassi. La Morale determina le regole che ci dicono cosa fare e cosa non fare.
La Morale divide le azioni in giuste e inique. L’Etica, invece, fa riferimento ad una teoria o sistema che descrive ciò che è bene e, indirettamente, ciò che è male. L’Etica, quindi, riguarda la
teoria. La Mitologia e la Teologia sono le più antiche fonti di etica, nonostante oggi si riporti la questione più spesso a sistemi filosofici [...]
Hermes presenta ai lettori la funzione del Maestro Venerabile:
Il Maestro Venerabile spesso viene considerato il più prestigioso dei ruoli a cui possa ambire un Libero Muratore. Tale convinzione, alquanto diffusa, tradisce una visione profana ed egoica della scala gerarchica massonica, che sovente viene vissuta alla stregua di una scalata ad una piramide aziendale e non come la rappresentazione dei gradi di sviluppo e di consapevolezza spirituale dell’essere umano. A mio parere tale carica, che, ricordo sommessamente, è semplicemente un “potere” conferito da uomini ad altri uomini, non è più importante di ogni “oggi”, di ogni istante della nostra vita quotidiana in cui noi Massoni siamo chiamati a esercitare un senso di impegno e responsabilità senza riserve. Per molti profani, ma ahimè anche per molti cosiddetti iniziati, il senso di responsabilità è solitamente annacquato, parcellizzato in quote o frazioni di colpa come in una constatazione assicurativa dopo un tamponamento o una collisione con un veicolo [...]
Antonio Donato ci propone una ipotesi affascinante a riguardo delle origine di Yahweh:
Il Tetragrammaton (yhwh, in ebraico הוהי) rappresenta la sequenza di quattro lettere che compongono il nome ineffabile del Dio d’Israele. I possibili significati del suo nome sono molteplici: dal più tradizionale “Io sono colui che sono” a “colui che alita” (si pensi al demiurgo che si manifesta come un soffio di vento, il Ruah, in occasione del Diluvio Universale, al pari del dio sumerico Enlil nell’Epopea babilonese di Gilgameš). Tuttavia, l’interpretazione fornita dall’esegesi dell’Antico Testamento porta vari studiosi a ritenere che il significato più appropriato sia “Egli porta all’esistenza ciò che esiste”. Basandosi sulle consonanti ebraiche, la pronuncia del tetragramma potrebbe vibrare come “iave”, “iabe” o “Yahweh” da cui deriva il nome semitico corrispondente [...]
Tages racconta ciò che ad oggi si sa del Manoscritto Voynich e del mistero che ancora lo avvolge:
La figura dell’antiquario polacco Michał Wojnicz pare uscita da un romanzo d’altri tempi. Nacque nel 1865 a Grodno nell’allora Impero
russo da una famiglia – secondo l’odierna geografia – polacco/lituana. Si unì ventenne a una organizzazione proletario-rivoluzionaria, ma fu arrestato nel 1886 dalla polizia zarista, incarcerato
e spedito in Siberia a Tunka, vicino al lago Bajkal – sopra alla attuale Mongolia – a oltre 6.500km di distanza.
Nel 1890, dopo una rocambolesca evasione, il Wojnicz riparò in Inghilterra dove assunse il nome di Wilfrid Michael Voynich. Sposatosi e raffreddati gli ‘eroici furori’ giovanili, il Nostro aprì
una libreria antiquaria a Londra e – dopo circa dieci anni – un’altra a New York. Nel 1912, ormai quasi cinquantenne, durante un viaggio in Italia, a Villa Mondragone presso Frascati, il
Voynich acquisì una collezione di libri antichi attingendo a un lotto inizialmente destinato alla Libreria Vaticana; l’interlocutore, di tutto rispetto, era Franz Xavier Wernz, all’epoca
Preposito generale della Compagnia di Gesù [...]